Progetto Nazionale RSC

Progetto Nazionale RSC

RCS inclusione rom sinti caminanti

Il Progetto nazionale RSC per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti è promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Infatti il progetto è situato nel quadro delle azioni del PON “Inclusione” 2014-2020.

E’ realizzato in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministero della salute e l’Istituto degli Innocenti.

Di conseguenza, le attività del progetto si svolgono nelle principali città metropolitane italiane, che partecipano attivamente alla realizzazione dell’iniziativa: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.

Inoltre il PON prosegue il percorso del Progetto sperimentale per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti (RSC) avviato nel 2013 assieme a 13 Città Riservatarie (ex lege 285/97).

Perciò che riguarda la nuova progettazione nel quadro del PON “Inclusione” è previsto il coinvolgimento di 81 scuole, 266 classi e 600 alunni RSC target.

 

Descrizione

Il progetto triennale prevede un lavoro centrato su tre ambiti: la scuola, i contesti abitativi e la rete locale dei servizi.

Il lavoro nella scuola, finalizzato a promuovere una scuola più inclusiva e a combattere la dispersione scolastica, è rivolto non solo ai bambini RSC ma a tutti i bambini presenti nella classe di progetto, agli insegnanti, al dirigente scolastico e al personale ATA.

Con l’idea che una scuola inclusiva sia una scuola accogliente e migliore per tutti (bambini e personale) e non solo per gli studenti RSC.

Il lavoro nei contesti abitativi è finalizzato a integrare gli obiettivi di sostegno scolastico con quelli volti alla promozione del benessere complessivo del bambino in relazione alla sua famiglia.

Le attività cercheranno quindi di favorire l’accesso ai servizi locali delle famiglie coinvolte, una partecipazione attiva delle famiglie e, in generale, di promuovere la tutela della salute.

Il lavoro nella rete locale è un’area specifica di attenzione finalizzata a dare forma stabile a meccanismi di gestione degli interventi sociali e socioeducativi.

La cooperazione tra settori sociale, sociosanitario, educativo e terzo settore e la partecipazione della comunità RSC sono requisiti fondamentali nelle azioni e strategie di contrasto alla marginalità e all’esclusione sociale.

Destinatari:

  • bambini e ragazzi RSC 6-14 anni. Saranno inoltre oggetto di attenzione anche i bambini RSC di 3-5 anni, attraverso attività rivolte alla pre-scolarizzazione, e/o i ragazzi che hanno completato il ciclo della scuola secondaria di I grado che si avviano alla secondaria di II grado, alla formazione professionale o sono a rischio di abbandono scolastico;
  • famiglie RSC;
  • tutti i bambini e ragazzi non RSC iscritti nelle classi e scuole coinvolte nel progetto;
  • dirigenti scolastici, corpo docente e personale ATA;
  • responsabili e operatori dei settori sociale e sociosanitario, e più in generale della rete locale per l’inclusione.

 

Azioni progettuali

Le azioni progettuali si fondano su una collaborazione multi-stakeholder e su un approccio globale alla dimensione dell’inclusione.

Ponendo al centro il benessere sociale, relazionale, fisico, psicologico ed emotivo dei bambini e degli adolescenti RSC.

Il livello locale delle politiche è strategico in quanto dimensione che permette di prevedere interventi globali.

A favore della persona e delle famiglie nei diversi ambiti della vita quotidiana, rafforzando la coesione sociale di un territorio.

 

Per concludere:

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