Giornalismo: condanna per diffamazione e odio razziale

Giornalismo: condanna per diffamazione e odio razziale

Giornalismo: condanna per diffamazione e odio razziale

 

Comunicato stampa dell’Associazione UPRE Roma

 

Il giornalista Filippo Facci condannato per diffamazione con l’aggravante dell’odio razziale nei confronti della minoranza rom e sinta.
Stamattina il tribunale di Milano lo ha condannato a 5 mesi di carcere e a un risarcimento di 10.000 euro per l’associazione UPRE ROMA.
Associazione che lo ha chiamato in causa per le dichiarazioni rese nella trasmissione televisiva “Quarta repubblica”.
Trasmissione nella quale il giornalista affermava, tra l’altro, che “non esiste la cultura rom”, che “i rom non si possono integrare”;
si poneva la domanda retorica “esiste un rom che abbia in programma di essere onesto in questo Paese?”.
Le offese alla più grande minoranza in Italia, tuttora non riconosciuta, non sono solo gravi ma feriscono e umiliano un’intera comunità di donne uomini e bambini.
Donne uomini e bambini ai quali la vita è resa già abbastanza difficile dal pregiudizio che ne limita l’accesso ai servizi, al lavoro, a un’istruzione adeguata.
L’associazione Upre Roma ringrazia l’avvocato Gilberto Pagani che ha patrocinato con convinzione e partecipazione la causa.
Inoltre si augura che sentenze come questa aprano una riflessione tra chi ha la grande responsabilità di informare i cittadini e aiutarli a osservare la realtà senza il velo della discriminazione e del pregiudizio.
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