Eva Rizzin – Attraversare Auschwitz – Storie di Rom e Sinti

Estratto dal libro di Eva Rizzin – “Attraversare Auschwitz – Storie di Rom e Sinti: identità, memorie, antiziganismo”

“L’antiziganismo in Italia è un sentimento diffuso, un insieme di pregiudizi e di stereotipi,
che rallenta ed ostacola l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa delle popolazioni rom
e sinte.
L’antiziganismo rende più difficile l’azione delle istituzioni pubbliche impegnate ad affermare i principi di non discriminazione, di pari opportunità, di rispetto dei diritti fondamentali, di uguaglianza formale e sostanziale. Promuovere e concretizzare reali occasioni
di inclusione dei singoli e delle comunità discriminate resta, tuttavia, la strada obbligata
davanti a noi e i risultati che saremo in grado di conseguire sono in grado di incidere direttamente sulla qualità della nostra democrazia.
L’azione istituzionale contro ogni forma di razzismo se ha bisogno di leggi e regolamenti,
di risorse, di iniziativa e sostegno politico, necessita anche di un’azione collettiva che può
essere avviata e sostenuta unicamente su basi culturali ed educative. La cultura, infatti, ha
il vantaggio di poter smontare il pregiudizio, riducendolo in dimensioni gestibili, ed evitando derive non auspicabili.
Il progetto “Promozione e diffusione della cultura rom sinti e caminanti”, da cui deriva
questa pubblicazione, mette la cultura al centro del suo contributo contro l’antiziganismo:
il recupero e la valorizzazione della memoria rimossa delle centinaia di migliaia di sinti e
rom, dapprima deportati e poi trucidati nei campi di sterminio nazifascisti. La memoria e la
storia possono essere il luogo di una testimonianza che si deve fare impegno e assunzione
di responsabilità”.
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EVA RIZZIN – ATTRAVERSARE AUSCHWITZ – STORIE DI ROM E SINTI

In occasione del Giorno della Memoria pubblichiamo estratti da libri significativi.

 

Estratto da “La distruzione dei rom europei nel KL Auschwitz: una guida per i visitatori”.

 

“C’erano in tutto ca. 9,5 mila bambini di età inferiore ai quindici anni deportati nello Zigeunerfamilienlager. Pertanto i bambini costituivano quasi la metà di tutti i Rom vittime di Auschwitz. Nello stesso Zigeunerfamilienlager nacquero 371 bambini, di cui 323 morirono, la metà dei quali entro i primi quaranta giorni di vita”.

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Racconto di Elizabeth Guttenberger, prigioniera dello Zigeunerfamilienlager. In: Libro commemorativo. Gli Zingari ad Auschwitz-Birkenau. ed. di Jan Parcer. Monaco-Londra-New York-Parigi 1993, vol. 2, 1497-1498.

“Prima i bambini sono morti. Piangevano giorno e notte per il pane… Anche i bambini nati ad Auschwitz non vissero a lungo. L’unica cosa di cui i nazisti si preoccupavano quando si trattava dei neonati era che fossero adeguatamente tatuati. La maggior parte di loro è morta diversi giorni dopo la nascita”.

 

 

Vai alla pagina del sito Eurepean Holocaust Memorial Day for Sinti e Roma da cui abbiamo tratto gli estratti dei due articoli sopraindicati

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