I valori di mediazione e inclusione

I valori di mediazione e inclusione

Da un articolo originale presente sul sito web di CAT cooperativa sociale e che tratta dei valori di mediazione e inclusione.

Abbiamo posto alcune domande ad Arza Rufat, giovane mediatrice linguistico-culturale.

Una chiacchierata per capire il significato di valori come mediazione e inclusione.

 

1- In che modo sei venuta in contatto con CAT?

Sono venuta in contatto con CAT grazie agli operatori sociali della cooperativa.

Ma specialmente grazie a Gilberto Scali che ha visto in me la voglia e la passione per questo lavoro.

Gilberto lo conosco da quando sono arrivata in Italia, all’età di cinque anni più o meno.

Venivo seguita dai ragazzi della cooperativa per imparare l’italiano ed essere aiutata a fare i compiti.

Il rapporto con Gilberto negli anni è sempre andato al di là del suo lavoro, confermandosi un vero e proprio amico di famiglia.

Grazie al buon lavoro da parte degli operatori nei miei confronti, ho capito di voler fare questo tipo di lavoro.

Con dei ragazzi che magari a oggi hanno avuto la mia stessa difficoltà ad affrontare la scuola, la lingua e ciò che ne consegue.

 

2- Hai lavorato in passato in progetti per lo sviluppo di pratiche d’inclusione scolastica dei bambini rom, sinti e caminanti.

Puoi raccontarci qualcosa?

Ho partecipato a molti progetti, ma quello in cui ero coinvolta maggiormente è stato il progetto europeo “P.E.E.R”.

Il mio ruolo era di facilitatrice culturale.

Consisteva nell’organizzazione del gruppo, nella facilitazione della comunicazione tra ragazzi e ragazze di diverse nazionalità e culture.

Nella organizzazione di vari incontri con ospiti esterni.

Nella gestione di lavori e giochi in gruppo finalizzati ad affrontare importanti tematiche sulla condizione abitativa e lavorativa.

Sono molto fiera di questo progetto, sia per la riuscita ma soprattutto per il coinvolgimento dei ragazzi in prima persona.

 

3- Sei stata impegnata in un progetto, Storie nella storia, di scolarizzazione a favore di minori rom.

Quali sono i principali punti di forza e difficoltà di questo progetto?

Questo progetto, presentato a metà ottobre scorso, è stato effettuato attraverso lo storytelling delle comunità rom e sinti e del loro rapporto e relazione con la scuola.

La raccolta di video interviste a rom e sinti di Firenze e Prato vuole mettere in luce le criticità e gli elementi di miglioramento della loro esperienza scolastica.

Oltre alle testimonianze, abbiamo coinvolto la comunità rom e sinti in altre attività.

Gli obiettivi principali sono stati quelli di creare una piattaforma con materiale di valore storico e didattico, creare eventi tematici interculturali contro l’antiziganismo e infine presentare indicazioni e buone prassi ai decisori politici e alla classe insegnante locale.

In particolare, speriamo che il progetto fornisca alle istituzioni scolastiche e ai decisori politici locali strumenti di contrasto dell’odio razziale, per la promozione di un’istruzione di qualità a partire dagli alunni rom a sinti.

Sono molto soddisfatta del progetto, anche se non facciamo altro che piangere per le storie belle e toccanti che raccogliamo!

 

Qui il link all’articolo originale sul sito web di CAT cooperativa sociale

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